Mostra Segni e sogni d’arte

Segni e Sogni d’Alpe

passione, orgoglio e resilienza

di MARCO MAZZOLENI

 

La mostra fotografica di Marco Mazzoleni presentata dal Comune di Bergamo lo scorso anno al Palazzo della Ragione (e bruscamente interrotta a causa delle restrizioni Covid 19) viene riproposta in Valle Averara su iniziativa dell’Associazione Castanicoltori Averara all’interno del Progetto: sostenibilità, patrimonio culturale e turismo in Valle Averara realizzato con il contributo del Ministero del lavoro e Regione Lombardia.

 

Dal 31 luglio al 5 settembre 2021 in tre luoghi chiave:

– Antica Segheria Pianetti Olmo al Brembo

– Antica Via Porticata di Averara

– Azienda Agricola Soluna a Averara

 

I tre temi “Scenografia”, “Personaggi” “Companatici” che danno vita a un prezioso catalogo edito da MOMA comunicazione in collaborazione con Orobie saranno sviluppati in tre sedi. La prima, “Scenografia” sarà sotto i Portici di Averara, la seconda “Personaggi” nella ex segheria Pianetti (Olmo al Brembo) ora sede di Altobrembo e l’ultima “Companatici” nei laboratori di Soluna (Averara).

La mostra voluta con lo scopo di risaldare il legame, stretto, che Bergamo sempre ha intessuto con le sue valli allestita in prima battuta in città trova quindi la naturale replica nei territori che ne sono ispiratori proseguendo la ricostruzione di un dialogo alla pari già praticato in passato tra la montagna e la città.

Marco Mazzoleni ha maturato un profondo interesse per la fotografia, che nel 1988 lo ha portato a diventare fotografo professionista. La sua attività è dedicata alla documentazione su temi di architettura, arte e paesaggio; Mazzoleni ha curato svariate ricerche e pubblicazioni, con reportage sulle diverse forme di produzione agricola e artigianale del territorio. Collabora da anni con la rivista Orobie.

 

 

“é tempo di valorizzare e diffondere questo tassello di storia orobica, dove persone, mestieri, prodotti e saperi artigianali, insieme, compongono un patrimonio antropologico che deve essere, oggi più che mai, conservato e tramandato, anche come elemento di crescita culturale, civile ed economica di Bergamo” Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura – Comune di Bergamo

 

“Pochi si rendono conto che le donne e gli uomini degli alpeggi – figure di indomabili resistenti – sono discendenti di una lunga catena di generazioni che per un millennio ha portato la civilizzazione in montagna, dando vita a una ruralità alpina del tutto autonoma rispetto alla pianura […] Si tratta di una storia d’erba, di latte, di burro e formaggio che, con un sapiente intreccio tra natura e cultura, ha reso abitabili luoghi alti, selvatici e impervi, ridisegnando il contesto ambientale e costruendo, oltre il margine del mondo abitato, nicchie prative, insediamenti e sentieri d’accesso” Roberto Mantovani 

 

“La montagna non è il giardino della città, ma un laboratorio territoriale del quale si è persa buona parte della memoria e il ricordo della sua storia evolutiva. Spesso anche le comunità locali perseguono solo la dimensione ecologica, trasformando i propri territori nei recinti ambientali della città in cui racchiudere flora, fauna e sentieristica a beneficio del loisirs del cittadino. Senza prospettive di sviluppo le numerose tipologie di prati, di pascoli, di boschi, di colture arboree, che nell’analfabetismo ambientale di ritorno non sappiamo più né identificare né denominare (ora ci bastano i termini green e verde declinati rispettivamente per il settore economico e ambientale), sono å mediatica contemporanea ci propone incessantemente. La nostra montagna è un ambiente costruito, deposito pressoché infinito di fatiche e di sapienze, frutto di un percorso di coevoluzione tra le abilità tecniche, culturali, creative dell’uomo e le risorse naturali. La creazione dei pascoli è iniziata già in epoca preistorica, grazie alla rimozione della vegetazione arboreo-arbustiva; l’attività metallurgica proto-industriale, spesso anch’essa avviata già in epoca preistorica, ha determinato intense trasformazioni nel manto forestale primigenio, utilizzato per la produzione di carbone vegetale, con con seguente profonda modifica della sua composizione floristica e strutturale” Renato Ferlinghetti

 

Quando

Dal 31 Luglio 2021 00:00 al 5 Settembre 2021 00:11

Dove

via Roma

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