Boschi incontaminati

Boschi incontaminati dove perdersi nella natura più autentica e respirare la montagna più vera

Il territorio di Altobrembo è particolarmente ricco di boschi.

Oggi assai più di ieri, quando un’agricoltura di sussistenza li relegava nelle aree meno accessibili, più ripide, accidentate e povere.

Con il tramonto di quell’economia, avvenuto nel secondo Novecento, l’avanzata dei boschi è stata continua e a tratti imperiosa, tant’è che oggi occupano quasi i 2/3 della superficie totale.

Ed è proprio in questi boschi incontaminati che si snodano infinite strade, sentieri, mulattiere e vie storiche, dove perdersi nella natura più vera, con tutti i profumi, suoni e colori che i boschi e i loro piccoli e grandi abitanti regalano in ogni stagione.

Scoprite qui alcuni itinerari naturalistici.

 

Alcuni cenni tecnici:

Tra gli 11 comuni altobrembani quello più ricco di boschi, cioè dotato del più elevato indice di boscosità, è Piazzolo, con addirittura il 91,1% di superficie coperta da cenosi forestali, seguito da Olmo al Brembo, Cassiglio, Piazza Brembana e Piazzatorre.

Chiudono la lista Mezzoldo, Ornica e Cusio, ove pesa la quota occupata dai pascoli e dai territori sommitali privi di bosco.

La categoria forestale più diffusa è quella delle faggete, che da sola forma il 37,3% dei boschi, seguita, ma a grande distanza, dagli abieteti e della peccete, rispettivamente con una quota del 18,3% e del 18,0% sul totale.

Le prime tre categorie, unitamente a quella dei piceo-faggeti, che sottende il 4,7% dei boschi, sono quelle che più caratterizzano il paesaggio locale.

Il faggio è infatti l’emblema del clima oceanico e delle aree prealpine, ove le precipitazioni sono abbondanti e gli estremi termici smussati, mentre gli abieteti e in particolare le peccete sono il simbolo delle vallate più interne, ove gli scenari si fanno più tipicamente alpini.

Le conifere dominano le quote sommitali e quasi ovunque definiscono il limite superiore del bosco, tra i 1.800 e i 1.900 metri. In questi ambienti il verde intenso dei due abeti si alterna a quello più chiaro e leggero del larice, che a tratti forma boschi puri e nell’alta Valle di Mezzoldo ospita anche qualche soggetto di pino cembro, specie tipica delle Alpi più interne a clima continentale.

Più in basso gli ornoostrieti e le frugali pinete a pino silvestre caratterizzano le povere e asciutte pendici dei rilievi carbonatici, un tempo sede di prati e pascoli magrissimi, mentre gli aceri-frassineti e gli aceri-tiglieti, artefici di rapidissime colonizzazioni sui prati in abbandono, si raccolgono nei siti più freschi e fertili.

Minimale è infine la quota sottesa dai castagneti, cui si lega o un tempo si legava la presenza di alcuni grossi soggetti da frutto, tra cui il “castagnone” di Averara.
Tratto da: “Le guide di Altobrembo, volume IV – Boschi, rocce e aspetti naturali”, a cura di Stefano D’Adda e Marco Dusatti

I NOSTRI CONSIGLI

In autunno i boschi dell’Alta Valle Brembana si colorano di tinte uniche, differenti ogni anno, che riempiono l’anima e regalano uno spettacolo che solo la natura ci può concedere!

Da vedere almeno una volta nella vita! Alle quote più basse i boschi di latifoglie si tingono di sfumature verdi, rosse e arancioni, in alta quota i larici si colorano di variazioni di giallo e arancio..

Il periodo migliore per godere l’armonia e la quiete dei nostri boschi è il tardo autunno (da metà ottobre a fine novembre), quando anche la natura inizia a riposare e il bosco sembra ancora più silenzioso e immobile

Negli inverni più carichi di neve anche una passeggiata nel bosco diventa un’esperienza: scoprite le tracce degli animali sulla neve, il silenzio del bosco e… se vi capita non perdete l’occasione di una passeggiata tra gli abeti ricoperti di neve, sono uno spettacolo per gli occhi e per lo spirito

Guarda anche:

Scopri gli eventi in zona