Chiesa di San Pantaleone

Averara

Lungo l’antica via Mercatorum che da Olmo saliva al Passo San Marco, su uno sperone prativo e panoramico della frazione Redivo di Averara,

dove ebbe sede per secoli il Vicario veneto, sorse fin dal secolo XIII° un oratorio dedicato a San Pantaleone, il santo medico di Nicomedia in Bitinia, protettore contro le malattie, la festa si celebra da allora, ancor oggi, il 27 luglio.

L’antico edificio venne ricostruito nel ‘400 in stile romanico-gotico locale, ad aula semplice e presbiterio quadrato, ornato alle pareti

e sulle facciate da affreschi di cui si possono vedere ancora dei lacerti e con uno snello campanile che dalle monofore alle trifore, dà senso di slancio.

Sul campanile ci sono le più antiche campane della Valle, del 1496 e del 1502, affiancate dal 1954 da una terza.

La chiesa venne consacrata il 3-5-1488 dall’arcivescovo milanese Rolando dei conti di Rovellasca.

Nella seconda metà del ‘600 venne allungata ed innalzata come nell’attuale situazione.

All’interno, nella solenne ancona marmorea sul presbiterio si può ammirare la bella tela di Andrea Michieli detto il Vicentino (1567-1617) discepolo del Tintoretto,

che raffigura San Pantaleone con i santi Francesco e Carlo. Importante opera d’intaglio e d’intarsio è il coro del presbiterio, firmata e datata dall’autore Pietro Milesi, nel 1706.

Del 1800 è l’affresco sulla volta del presbiterio che rappresenta la decollazione di San Pantaleone.

Sulla volta della navata nel 1983 il pittore Luigi Arzuffi ha rappresentato il parroco don Stefano Palla, assistito da San Giacomo, in atto di offrire ai Santi Martino,

Brigida e Bartolomeo, protettori delle vicarie della Valle, un centro sociale per anziani, che dopo pochi anni sarà costruito a Piazza Brembana e porta il suo nome.

Nell’affresco è anche ricordata Caterina Piazzalunga, l’ultima di tanti benefattori dell’oratorio.

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