I maestri del legno Rovelli

"Marangoni" e maestri dell'intarsio brembano

La parrocchiale e il Santuario della Madonna Immacolata di Cassiglio sono due tra le tante chiese altobrembane che una lunga schiera di provetti falegnami, “marengù” nella parlata locale, ha impreziosito con opere di intarsio e intaglio ligneo realizzate con perizia e ingegno in semplici botteghe ricavate sottocasa, le stesse in cui prendevano forma anche manufatti artigianali di più semplice e ordinario utilizzo.

Un monumentale studio promosso qualche anno fa dall’Ecomuseo di Valtorta ha infatti rivelato come le “officine lignarie” di molti artigiani fossero di fatto anche piccole botteghe d’arte ove per secoli si tramandò una raffinata scuola di lavorazione del legno.

La lunga traccia lasciata da queste opere, soprattutto sacre, offre l’ennesima prova della secolare vivacità economica e culturale delle comunità altobrembane di un tempo, che evidentemente non subivano ma sfruttavano la loro peculiare collocazione geografica.

L’arte dell’intarsio, fondata su una solida conoscenza dei vari tipi di legno, trova nella dinastia dei Rovelli una delle massime espressioni locali.

Il primo “marengone” fu probabilmente Ambrogio, detto Ambrosino, che avviò l’attività nella prima metà del Seicento a Cusio Superiore, al tempo nettamente staccato dal borgo Inferiore.

Un’attività che proseguì per circa un secolo e mezzo, sino alla fine del Settecento, e che ebbe in Antonio (1641-1710), figlio di Ambrogio, il suo massimo esponente. Tra le sue opere vanno ricordati il pulpito, il credenzone e il coro della parrocchiale di Averara, il credenzone e il pulpito della parrocchiale di Cusio, il coro, il confessionale e il credenzone della parrocchiale di Mezzoldo e il credenzone della parrocchiale di Santa Brigida.

Le opere rovelliane, caratterizzate da un ricco e fantasioso repertorio di decorazioni fitomorfe combinato a un ridotto campionario di figure antropiche e animali,

favorirono la genesi di altre botteghe di intarsiatori, dai Regazzoni Quattrolegni di Valtorta ai Regazzoni Perì di Santa Brigida, che proseguirono questa nobile arte sino alla metà del secolo scorso.

 

I NOSTRI CONSIGLI

Scoprite gli itinerari tematici del paese di Cusio, con visita alle opere dei marengoni Rovelli e dei frescanti Baschenis:

 

Tratto da: “Le guide di Altobrembo, volume I – Borghi, chiese ed edifici storici”, a cura di Stefano D’Adda e Marco Dusatti

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