La casera
In ogni stazione alpestre è presente almeno un edificio e pertanto le malghe organizzate su molte stazioni sono anche quelle più ricche di fabbricati.
La collocazione di questi ultimi non è mai casuale: si trovano infatti al riparo delle valanghe, presso sorgenti o corsi d’acqua, in aree dolci e in siti diversamente esposti a seconda delle esigenze.
La casera è l’edificio adibito al deposito e alla conservazione dei formaggi.
Il suo nome deriva infatti dal latino “caseus”, che significa “cacio”, ovvero formaggio. Sotto il suo tetto trovano solitamente posto anche il locale per la lavorazione del latte e l’abitazione dei malgari, talvolta anche stalle e depositi.
Per questa ragione è uno dei fabbricati più grandi e articolati del monte, sovente collocato in posizione strategica e centrale rispetto alle diverse stazioni.
È insomma il centro nevralgico, il cuore della malga, l’edificio cui tradizionalmente sono dedicate le maggiori cure costruttive. La baita è invece un edificio formato per lo più da un solo vano, usato per l’abitazione e la lavorazione del latte.
Talvolta i locali sono due o più: si ha dunque una netta separazione tra la cucina, ove si mangia e si lavora il latte, il dormitorio ed eventuali depositi di prodotti e scorte.
Il “calecc” è un edificio simile alla baita per dimensioni e funzioni ma dalla struttura assai più spartana.
È infatti formato dai soli muri perimetrali, a secco, ed è privo di tetto.
Per questo può essere confuso con un rudere.
La copertura è costituita da teli e lamiere (un tempo da tavole di legno) che vengono trasportati da un calecc all’altro. È usato laddove la stazione di pascolo è di breve durata e non giustifica la formazione di una vera baita.
Il baitone o stallone è un grande edificio adibito al ricovero del bestiame.
Di norma presenta un tetto a due falde ed è chiuso sui quattro lati.
Alcuni disponevano di soppalcature sottotetto in cui veniva riposto del fieno da utilizzare nei giorni burrascosi, quando gli animali rimanevano al chiuso.
Anche la “penzana” è un ricovero per il bestiame.
Rispetto allo stallone è generalmente più stretta, con una sola fila di poste e tetto a una falda.
Ha inoltre la caratteristica di essere aperta sul fronte. Il “bàrech” (o bàrek) è un recinto utilizzato per raccogliere e proteggere il bestiame durante la notte o in occasione di peculiari eventi meteorici, temporali in particolare.
La genesi di quelli in pietra, oggi i più diffusi, si lega alle operazioni di bonifica del pascolo.
Tra i fabbricati minori delle malghe ci sono inoltre la porcilaia, nei siti più strutturati, il casello del latte, utilizzato per raffreddare il latte e favorire l’affioramento della panna laddove v’è acqua corrente e l’uso di produrre burro, e, a seconda dei siti, la pozza d’abbeverata o la fontana alimentata da sorgenti e corsi d’acqua.
Tratto da: “Le guide di Altobrembo, volume III – Malghe e alpeggi”, a cura di Stefano D’Adda e Marco Dusatti