Oratorio di Sant’Antonio Abate alla Torre

Un piccolo gioiellino a due passi da centro

Questo antico oratorio, dedicato a Sant’Antonio abate, venne fondato nel 1367 da Alberto detto Beto dell’importante famiglia dei Ragazzoni della Torre che si tenne per anni lo iuspatronato sulla chiesa e il diritto di nomina del curato.

La chiesa è detta alla Torre perché sorge nei pressi d’una torre medievale di avvistamento e difesa, i cui resti sono ancora visibili in un edificio poco distante.

Nel 1582, a seguito della visita apostolica di San Carlo, venne prescritto di aprire in facciata una porta maggiore e di chiudere quelle laterali. La facciata fu poi abbattuta da due valanghe, una prima volta nel 1598 e una seconda nel 1702, data che si trova incisa sulla porta d’accesso in pietra calcarea.

La chiesa venne restaurata nel 1683 a cura degli eredi del fondatore e nel 1780 furono eseguiti altri restauri manutentivi ad opera del capomastro Giovanni Bianchi, forse con l’innalzamento della costruzione al livello attuale.

La chiesa è degna di nota soprattutto per la sua torre campanaria a bifore, iniziata nel 1566 e terminata nel 1588, e per gli affreschi che ne decorano le pareti interne.

Tra questi spiccano i soggetti posti sulla parete della seconda campata, rivolti verso il presbiterio, che raffigurano alcune scene della vita di Cristo.

Interessanti anche i riquadri che decorano il presbiterio, dedicati alla vita di Sant’Antonio abate.

Queste opere datate 1529 sono opera della famiglia Baschenis, in particolare Sant’Antonio abate di Cristoforo II Baschenis e Incoronazione di Maria, Madonna con il Bambino in trono tra i santi Antonio abate e Rocco, Crocifissione tra i santi Rocco e Sebastiano, Cristo in pietà, Natività di Simone II Baschenis.

Altri dipinti, più antichi, si trovano sulla parete di destra e raffigurano un Sant’Antonio abate, due figure di Santi, una Madonna col Bambino e una bella Trinità, collocata proprio dietro il pilastro della prima arcata.

Era conservato all’interno della chiesa anche il polittico attribuito a Simone II Baschenis che oggi si trova nella chiesa parrocchiale. Si tratta probabilmente di un’opera realizzata dall’autore nello stesso periodo in cui decorò la cappella.

 

I NOSTRI CONSIGLI

La piccola chiesa è aperta solo in occasioni di eventi o visite organizzate. Per poter apprezzare al meglio le preziose opere custodite all’interno consigliamo una visita con gli animatori de Le Terre dei Baschenis.

Per completare l’esperienza a Valtorta immancabile una visita alla latterie sociale e al museo etnografico,

ancor meglio all’interno delle proposte di visita accompagnati:

 

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