Le Torri medioevali

Averara

I resti della torre della Fontana e di quella sopra la Corna testimoniano il ruolo importante che Averara ricopriva nel Medioevo nel contesto dell’alta Valle Brembana.

Le due torri sono collocate in posizione strategica: una lungo la Via Mercatorum, in prossimità del fortilizio che sorgeva nella contrada Castello,

l’altra sulla sommità di uno sperone roccioso che consentiva il controllo della vallata e della strada che saliva a Santa Brigida. Facevano parte di un sistema difensivo che si basava,

oltre che sull’edificio fortificato del Castello, anche su un’altra torre, demolita nel Settecento, eretta forse nella zona bassa di Averara.

La costruzione delle due torri risale al XIII-XIV secolo, all’epoca delle feroci lotte guelfo-ghibelline che insanguinarono anche queste zone.

Dopo il passaggio della Valle Averara sotto la dominazione veneta, gli amministratori locali ottennero di mantenere il diritto di custodire essi stessi le strutture  fortificate presenti sul territorio, scongiurando così la presenza di presidi militari.

Le torri rimasero attive anche nei secoli successivi, almeno fino al Settecento: nel dipinto seicentesco conservato nella parrocchiale di Averara la torre della Fontana è raffigurata integra,

coperta da un tetto a spioventi, con una porta sul lato ovest e finestre ai piani superiori.

Il consolidamento e la messa in sicurezza dei resti è stato attuato alla fine del Novecento a cura del Comune che ha provveduto anche ad illuminarli e inserirli in un percorso culturale

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