Strade storiche
Un tempo molto più di oggi i paesi costituivano frequentate vie di accesso e collegamento con chi stava sull’altro versante, al di là delle apparenze politiche, sociali o religiose.
sigenze lavorative e commerciali facevano sì che la gente passasse da una valle all’altra con estrema facilità, favorendo un reciproco scambio di beni, saperi e culture.
In ambito locale un ruolo di assoluto rilievo l’ebbe il Passo di Bobbio, ancor più facile e basso di quello di San Marco. Costituiva infatti la porta principale per la Valsassina, il mercato di Lecco e, con esso, il vasto bacino lacustre del Lario. Non a caso sino alla costruzione della carrabile di fondovalle a inizio Novecento, Valtorta ebbe nella larga mulattiera per la Valsassina una delle sue strade più frequentate.
Questo, nonostante i dissapori generati dalla contesa del prezioso pascolo di valico, a partire dal Seicento, e le numerose liti che ne derivarono, con annesse distruzioni dei vertici confinari.
VIA PRIULA
La via Priula è una strada del XVI secolo che collegava Bergamo a Morbegno.
Di notevole importanza strategica e commerciale, la via Priula venne costruita tra il 1592 ed il 1593 per ordine del podestà di Bergamo, Alvise Priuli,
per soddisfare la necessità della sovrana Repubblica di Venezia di aprire nuove vie commerciali con i territori del nord, tra cui il cantone dei Grigioni.
Tale opera che doveva superare la catena montuosa delle Orobie:
il tracciato ideale venne identificato proprio in val Brembana che, a differenza della val Seriana, presentava valichi montani più accessibili, vicini alla quota di 2000 m s.l.m..
La strada partiva da Porta San Lorenzo (oggi Porta Garibaldi) a Bergamo e risaliva la val Brembana superando le gole della zona di Sedrina, i paesi di Zogno, San Pellegrino Terme e San Giovanni Bianco.
A Piazza Brembana la strada passava sotto a porticati ed antichi lavatoi, per poi raggiungere Olmo al Brembo, quindi Mezzoldo (altitudine 835 metri) e poi salire, rapidamente superando un dislivello di oltre 1.000 metri fino al passo San Marco. La discesa verso la Valtellina toccava il paese di Albaredo per San Marco, per arrivare rapidamente a Morbegno.
La via Priula svolse egregiamente il suo compito di direttrice dei commerci tra le due zone fino al XVIII secolo quando, con il disfacimento della Repubblica di Venezia con il Trattato di Campoformio, cadde in uno stato di inutilizzo.
Soltanto recentemente, le varie amministrazioni locali si sono interessate al recupero di questa antica via che li attraversava, cercando di promuovere itinerari che la rivalorizzassero al meglio.
VIA MERCATORUM
La Via Mercatorum collegava Bergamo con Alta Val Brembana e Valtellina passando per la Valle Seriana e risalendo le dorsali sovrastanti il fiume Brembo. Risalente al XIX secolo, questa strada segnò una prima importante via di comunicazione per i piccoli paesi della montagna brembana.
Il percorso si manteneva per gran parte ad un’altezza superiore ai 1000-1200 metri s.l.m., anche per evitare spiacevoli incontri con i briganti che infestavano il fondovalle brembano.
Recentemente le amministrazioni locali hanno attuato una nuova politica, volta alla rivalorizzazione dell’antica via dei mercanti. Sia in val Seriana che in val Brembana infatti,
nonostante la parziale sovrapposizione con la viabilità moderna, il tracciato è ben conservato tanto da mantenere le proprie caratteristiche e da essere spesso utilizzato per il transito pedonale.
L’intero percorso presenta notevoli itinerari naturalistici, ma permette anche di visitare borghi storici di grande interesse.
VIA DEL FERRO
La Via del Ferro attraversa tutto il territorio di Altobrembo, da Mezzoldo a Valtorta e quindi alla Valsassina.
La zona era luogo di estrazione e lavorazione del ferro per la produzione di chiodi e manufatti da commercializzare con i territori vicini. Le alluvioni di fine XIX secolo distrussero le fucine della zona cancellando le attività minerarie e mettendo in ginocchio l’economia della zona.